Fabbisogno finanziario e reperimento delle risorse.

Il reperimento delle risorse finanziarie costituisce uno dei problemi più critici nell'avvio di nuove imprese. L'incapacità di finanziare adeguatamente lo sviluppo e l'avvio dell'impresa può infatti trasformare in un insuccesso anche le idee più brillanti.

La previsione accurata del fabbisogno finanziario e della sua evoluzione nel tempo costituisce il primo passo per una gestione finanziaria oculata, tale da consentire all'azienda di superare i primi difficili anni di vita o di soddisfare le necessità lungo il corso della propria esistenza.

È il punto di partenza dell'intero processo di creazione d'impresa o del suo consolidamento: si tratta di individuare una possibilità di inserirsi nel mercato offrendo prodotti / servizi la cui domanda non è del tutto soddisfatta, proponendo una marcata innovazione di un prodotto / servizio esistente, oppure offrendo prodotti / servizi non ancora presenti sul mercato.
Per verificare la fattibilità del progetto bisognerà valutare le sue effettive possibilità di realizzazione, rispondendo a criteri di efficienza economica. Un’impresa necessita di capitali, beni strumentali, capacità organizzativa dell’imprenditore. I capitali possono essere propri, derivanti dalla finanza ordinaria, dalla finanza agevolata, da forme particolari come fondi privati appositamente costituiti oppure il crowdfounding.
Analizziamo brevemente le varie tipologie di finanza d'impresa.

Finanza ordinaria.

Quando il capitale proprio è insufficiente, occorre rivolgersi ad un soggetto finanziatore terzo che nel caso specifico è rappresentato da banche e società finanziarie che necessitano di garanzie personali o reali per il capitale prestato sul quale è conteggiato un tasso d'interesse variabile o fisso che oscilla tra un prime rate ed un top rate a seconda dell'affidabilità del richiedente o di chi offre le garanzie.
Con quali strumenti si ottiene infine il finanziamento? Dipende. Se si finanzia il capitale circolante o capitale fisso. Nel primo caso avremo strumenti a breve termine come affido in conto corrente o prestito a scadenza breve o media. Nel secondo caso occorre un finanziamento a lungo termine come nel caso dei mutui.

Finanza agevolata.

L’Unione Europea, lo Stato Italiano, la Regione Puglia incentivano l’imprenditoria tramite una serie di leggi che sono finalizzate a specifiche tipologie imprenditoriali che vanno dalle imprese giovanili a quelle femminili, all’ampliamento di PMI preesistenti. Tuttavia è sempre previsto un cofinanziamento da parte del futuro imprenditore sia esso ditta o società. Le regole di finanziamento sono valide in tutto il territorio dell’U. E. L’entità del cofinanziamento è legato ad alcuni parametri:
·  la percentuale di finanziamento ammessa;
·  la tipologia della legge;
·  il territorio di applicazione della legge;
· la tipologia di contribuzione tra conto capitale, capitale di prestito, conto interessi, conto gestione, partecipazione al capitale di rischio, bonus fiscali, crediti d’imposta, fondi di garanzia.
La materia relativa alla percentuale di finanziamento massimo ammissibile è stata disciplinata dall’Unione Europea che ha definito due regole:
1)    Equivalente Sovvenzione Lorda + Equivalente Sovvenzione Netta
2)    “de minimis”
I finanziamenti agevolati possono essere concessi tramite partecipazioni a bandi pubblici che sono aperti oppure a scadenza e definiscono la modalità di finanziamento tra equivalente sovvenzione e de minimis.
Qualora siano destinati a categorie dello svantaggio sociale, ricordiamo che esse saranno specificate nel bando ed in ogni caso possiamo ricordare le più significative:
·    Soggetti beneficiari di AA.SS.
·    Soggetti somministrati
·    Soggetti Co. Pro. In monocommitenza (iscritti al centro per l’impiego e privi di contratto da almeno sei mesi o che abbiano prestato la loro opera presso aziende interessate da situazioni di crisi)
·    Donne disoccupate da oltre 24 mesi in nucleo monoparentale
·    Giovani (ex d.lgs 297/02)
·    Inoccupati/inoccupate da oltre 24 mesi (d.lgs 297/02)
·    Disoccupati/ disoccupate da oltre 24 mesi (d.lgs 297/02)
·    Over 45 privi di un posto di lavoro
·    Over 50 non professionalizzati, di difficile collocazione.

Altre fonti.

Sono altre fonti i capitali che possono esserci concessi da parenti più o meno stretti, da fondi privati d'investimento che valutano il progetto d'impresa e nel caso partecipano generalmente  al capitale di rischio. In alternativa ci sono anche concorsi per finanziare una o più idee interessanti. Esiste poi il crowdfounding ossia la raccolta di capitale attraverso una pubblica sottoscrizione di finanza privata di singoli soggetti, persone fisiche o anche altri soggetti che deve avvenire generalmente entro un tempo stabilito, con un tetto prefissato in base all'esigenza e dove il futuro imprenditore concederà dei bonus o servizi / prodotti, in ragione dell'entità del finanziamento ricevuto. Mi soffermerei brevemente su questa forma che indubbiamente premia su base popolare il merito dell'idea, sebbene non necessariamente la sua efficienza economica, ma che presenta particolari criticità: indeterminatezza sulla possibilità che si arrivi alla somma necessaria, tanta più ampia quanto più alta è la somma richiesta dal piano d'impresa. Basta andare a guardare alcuni dei siti che ospitano attività di crowdfounding per vedere che spesso molte idee restano con zero finanziatori. Miglior fortuna portano i siti statunitensi, ma perché diversa è la cultura della stessa società. Uno Stato in cui fa pagare poche imposte, ma fa pagare gran parte dei servizi pubblici e dove, per questo motivo, il welfare e la stessa richiesta di risporse spesso sono finanziati da un atteggiamento di charity piuttosto che da un servizio pubblico strutturato.