Il Decreto Ministeriale 11 maggio 2016 del MiBACT mette a disposizione, a partire dal 15 settembre 2016, 107 milioni di euro per nuove iniziative imprenditoriali, imprese preesistenti e onlus, tre distinte linee di finanziamento per iniziative di valorizzazione degli attrattori culturali delle regioni meridionali: Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Basilicata.
Fonte di finanziamento è il FESR 2014 – 2020 asse prioritario II del PON Cultura e Sviluppo 2014 – 2020. Il finanziamento è distribuito su tre linee:
Titolo II € 41.704.000;
Titolo III € 37.807.000;
Titolo IV € 27.422.000
I finanziamenti vengono erogati con procedura valutativa a sportello.
Titolo II nuove imprese dell’industria culturale.
rientrano le imprese iscritte alla CCIAA da non più di 36 mesi e dai TPF (Team di Persone Fisiche) per programmi d’investimento che non superino i 400.000 euro e devono contenere innovazione di processo, di prodotto o servizio, organizzative, di mercato in una delle seguenti aree: economia della conoscenza; economia della conservazione; economia della fruizione; economia della gestione. Il finanziamento è concesso secondo il regolamento comunitario “de minimis” nelle seguenti misure: finanziamento a tasso zero fino alla misura massima del 45% e un contributo a fondo perduto nella misura massima del 45%. In ogni caso il finanziamento concesso dovrà essere sotto forma di mutuo agevolato per il 50% e fondo perduto per il 50%. L’impresa costituita o costituenda dovrà dimostrare la capacità di finanziamento della quota residua non finanziata.
Titolo III imprese dell’industria culturale e turistica.
Rientrano nella categoria le imprese iscritte alla CCIAA da oltre 36 mesi per programmi d’investimento che non superino i 500.000 euro e devono avere unità locale ubicata nei comuni facenti capo agli attrattori culturali individuati dallo stesso decreto e relativi ad attività economiche rientranti nell’elenco dei codici ateco sempre previsti dal decreto: fruizione turistica e culturale, promozione e comunicazione, recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi. Tra i costi sono ammissibili quelli del personale. Il finanziamento è concesso secondo il regolamento comunitario “de minimis” nelle seguenti misure: finanziamento a tasso zero fino alla misura massima del 65% e un contributo a fondo perduto nella misura massima del 25%. In ogni caso il finanziamento concesso dovrà essere sotto forma di mutuo agevolato per il 75% e fondo perduto per il 25%. L’impresa costituita o costituenda dovrà dimostrare la capacità di finanziamento della quota residua non finanziata.
Titolo IV terzo settore nell’industria culturale.
Devono essere Imprese del terzo settore iscritte alla CCIAA o al registro delle ONLUS per programmi d’investimento che non superino i 400.000 euro e devono avere unità locale ubicata nei comuni facenti capo agli attrattori culturali individuati dallo stesso decreto e relativi ad attività economiche rientranti nell’elenco dei codici ateco sempre previsti dal decreto: gestione o fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; attività di animazione e partecipazione culturale. Il finanziamento è concesso secondo il regolamento comunitario “de minimis” nelle seguenti misure: contributo a fondo perduto nella misura massima del 90%. In ogni caso il finanziamento concesso dovrà essere sotto forma di mutuo agevolato per il 75% e fondo perduto per il 25%. L’impresa costituita o costituenda dovrà dimostrare la capacità di finanziamento della quota residua non finanziata.
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